Enrico Nicolò ha consegnato all’analisi di critici diversi cinque nuclei di immagini. Inizia con Appannamenti e da uno sfocato moderato giunge alle Astrazioni – L’informe. Non nel significato di “assenza di forma”, né di svelamento espressionistico dell’interiorità; piuttosto: di “altra forma” rispetto al soggetto immortalato e, insomma, a ciò a cui siamo comunemente abituati; e a cosa siamo oggi più abituati? All’eccesso di rumore di fondo, al tutto e subito, al molle regno del disimpegno e al palesamento immediato che è solo apparenza. Per contro: a cosa siamo disabituati? Alla concentrazione, all’introspezione, alla riflessione. Nella visione questo è ancor più vero, tanto siamo ostaggi di sollecitazioni retiniche: ma guardare non è vedere, ci dice Nicolò con la sua Fotografia. La realtà da cui essa parte si complica allo sguardo: lo spectrum (1) è difficile da decifrare e il riconoscimento è arduo. Per avvicinarsi all’essenza delle cose serve una scelta impegnativa. Slow… Astrazioni – L’informe lo dimostrano. Recano, come tutte le photoblurrygraph, un retaggio virtuoso:non moralistico, semmai morale. Non è questo ciò che si chiede all’Arte, che non indica strade diritte, non dà soluzioni: nessun proclama, quindi, in questo lavoro, semmai appigli. Ecco, queste diafanie forniscono attracchi, occasioni di minimo sostegno. Il resto sta allo spectator (2). Nicolò lo porta per mano nel territorio del dubbio, dove studium (3) e punctum (4) si fondono e confondono. È possibile? Anatomizzando ogni foto, notiamo come il colore spicchi, l’intensità sia digradante e la luce, ovviamente, la faccia da padrona: ciò sarebbe forse piaciuto a Mark Rothko. Governa un certo tremolio dell’immagine e il flou impedisce la messa a fuoco. Nulla a che fare con qualsivoglia neo-Pittorialismo, però, né con veri e propri impressionismi: semmai, con un esercizio della pulizia dello sguardo da sovrastrutture e con quella tensione al remove background noise che nelle registrazioni aspira alla totale purezza del suono o dell’immagine in movimento, alla limpidezza. Ecco la parola: sinonimo di autenticità.
Barbara Martusciello
(1) Roland Barthes, La Chambre Claire: Note sur la photographie, 1980, Gallimard, Paris
(2), (3), (4) ibidem
Barbara Martusciello, Pulire lo sguardo, in “Enrico Nicolò, Photoblurrygraph, Collana “I Quaderni di Gente di Fotografia”, Gente di Fotografia Edizioni, Modena, 2015”, pag. 70.